Trattamento Fobie Specifiche

La caratteristica essenziale della Fobia Specifica è la paura marcata, persistente e sproporzionata rispetto al reale pericolo dell’oggetto o della situazione in questione (spesso si manifestano caratteristiche come paura incontrollabile ed irragionevole, sensazione di perdita di controllo, disadattamento sociale del soggetto ed evitamento dell’oggetto temuto). L'esposizione allo stimolo fobico provoca quasi invariabilmente un'immediata risposta ansiosa. Mentre gli adolescenti e gli adulti con questo disturbo riconoscono che questa paura è eccessiva o irragionevole, questo può non accadere nei bambini. Si può emettere la diagnosi di fobia specifica solo se evitamento, paura o ansia anticipatoria di affrontare lo stimolo fobico interferiscono significativamente con la routine quotidiana, il funzionamento lavorativo o la vita sociale della persona, o se l'individuo è marcatamente afflitto dalla presenza della fobia. In individui al di sotto dei 18 anni, i sintomi devono persistere da almeno 6 mesi.

Fobie più diffuse:

Fobie di animali (ad esempio, cani, farfalle, insetti, ragni)  
Fobie legate all'argomento "salute" (come leggere o ascoltare questo argomento, fobia delle iniezioni o di infezioni per mezzo del sangue)                 
Fobie dell'ambiente naturale (ad esempio tempeste, luoghi elevati, acqua)
Fobie situazionali (ad esempio prendere aerei, luoghi chiusi, trasporti pubblici, ponti)

TRATTAMENTO FOBIE SPECIFICHE
fobia specificicaIl trattamento delle fobie, se non complicato da altri disturbi psicologici, prevede primariamente un percorso di psicoterapia cognitivo comportamentale di breve durata.
La psicoterapia delle fobie, dopo un periodo di valutazione della durata di alcuni incontri, è basata sull’utilizzo delle tecniche di esposizione graduata agli stimoli temut.

Il paziente viene avvicinato in modo progressivo agli stimoli che innescano la paura, partendo da quelli più lontani dall’oggetto o situazione centrale (es. l’immagine di un cane su una rivista per un fobico dei cani). Il contatto con tali stimoli viene mantenuto finché inevitabilmente non subentra l’abitudine ed essi generano meno ansia, in un secondo tempo si procede all’esposizione ad uno stimolo leggermente più ansiogeno, in una gerarchia condivisa e precedentemente costruita in seduta tra paziente e psicoterapeuta. In questo modo, nell’arco di poche settimane, gradualmente avviene l’esposizione a stimoli di maggiore intensità, senza suscitare mai troppa ansia nel soggetto e ripetendo ogni esercizio finché non è diventato neutro.
L’esposizione graduale può essere accompagnata dall’uso di tecniche di rilassamento.

 

 

Dott.ssa Marta Villa Psicologa Psicoterapeuta numero iscrizione albo psicologi regione Lombardia 03/9652 P.iva 05310820963
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